Sono io, Daniele!

Classe ’82, l’anno di E.T. al cinema, l’anno in cui venne commercializzato il primo Commodore 64, in radio si sentiva per la prima volta Thriller di Micheal Jackson e l’Italia vinse i Mondiali battendo la Germania 3-1. Un anno pieno di immagini che sono impresse nella nostra memoria.

Da quell’epoca fu molto lungo il salto temporale che portò la fotografia nella mia vita forse perchè non mi sono mai detto “da domani sarai un fotografo”, non si sceglie di essere fotografi, si sceglie di osservare le cose con occhio diverso, ci si sente attratti da una determinata forma, da una determinata ombra, da un ricordo che ti va di mostrare.

La famiglia e poi gli amici furono i primi soggetti, insomma si parte sempre da lì.
Ma è quando iniziai a provare interesse per ciò che mi circondava che feci i primi passi verso la mia prima reflex, una Nikon d5100, la prima emozione fu tenerla tra le mani, sentirne il peso e sentire per la prima volta il rumore dell’otturatore che si chiudeva, era tutto rallentato alle mie orecchie pur impiegando quasi sicuramente un classico duecentesimo di secondo.

Nel corso degli anni imparai a conoscere i “grandi fotografi”, iniziai timidamente a propormi e ad accettare i primi “ehi, Dany! Ti va di farci due foto domenica prossima?”. Non me ne accorsi ma mi ci tuffai dentro e mi ci trovai bene.

L’istinto è ciò che mi ha portato fin qui, mi ha portato a lavorare dall’Italia al Giappone pur non dovendo attraversare i sette mari, grazie alla collaborazione con alcune agenzie di comunicazione della mia città.